L’utilità del corso di preparazione al parto

Pubblicato da bamamma il 6 nov, 2012 in Famiglia, Vita in famiglia | 5 commenti

Non c’è nessuno al mondo che mi faccia arrabbiare quantitativamente e qualitativamente di più e meglio del Sindacalista.
Gliela riconosco come qualità e competenza.
Nessuno che mi faccia irritare in modo più viscerale. Dalla pancia.
Oddio. Un’altra persona c’è in effetti.
Me stessa.
E guarda caso le cose che mi fanno inc… alterare di mio figlio sono le stesse che rivedo in me.
Solo che io le vedo dall’alto dei miei quasi 42 anni. E forse non vorrei fargliele scontare.
Oppure, a pensarci bene e onestamente, mi innervosiscono e basta.
Per esempio una certa tendenza a procrastinare e una certa tendenza a non mettere a frutto tutte le proprie risorse.
Non sopporto chi ha dei doni e non li mette in gioco. Li spreca. “Finché non ti giochi le tue potenzialità, non le hai” dico lapidariamente a me stessa.
Ha solo undici anni, è un maschio, sta cambiando molto bla bla bla.
Ma nessun dialogo interiore mi aiuta quando arriva bello bello e non ha la minima idea della data in cui deve presentare un compito oppure non l’ha segnato sul diario. O non sa dove ha il diario … Oppure non studia e prende voti che definire brutti sarebbe reato, ma che sono frutto di non aver nemmeno fatto la fatica di estrarre il libro dallo zaino per arieggiarlo. Avrei dozzine di esempi.
E io mi infurio. In pieno sequestro emotivo, la tendenza sarebbe di far partire un predicozzo degno del Savonarola, oppure prospettare scenari futuri funesti e inquietanti “Se non impari a far fatica ora, quando avrai una famiglia da mantenere …”
Alla predica moralistica ci rinuncio per pudore di me stessa, se mai dovesse raccontarlo ai miei nipoti un dì o diventare fra qualche anno uno status su fb. Mi preservo anticipatamente l’immagine.
Sull’urlo liberatorio stento a trattenermi, confesso.
In realtà l’unica cosa davvero utile in questi casi è il corso di preparazione al parto.
Esatto: quello che ho fatto proprio per lui 12 anni fa circa.
Io l’ho detto che tutto quel respirare sarebbe servito a qualcosa. Respira respira respira.
E intanto che respiri non gli spacchi (metaforicamente s’intende neh!) la testa .
Quante volte partorisce una mamma?
Quante volte deve respirare nella straordinaria quotidianità di ogni giorno normale? Quante volte fa nascere lo stesso figlio nelle piccole difficoltà di ogni giorno?
Specchiandosi in un figlio che è tanto simpatico, ma vive in una dimensione parallela da cui qualche volta lo devi trarre e far nascere.
Respiri e butti fuori la tue aspettative e vedi che quello che hai di fronte è diverso, ma forse è anche meglio, solo se gli dai la possibilità di nascere e essere come vuole.
Respiri e ti partorisci come mamma ogni giorno.

A volte non riesci a respirare e tutto diventa più doloroso e faticoso.

Una mia amica, mentre ero intenta a inspirare e espirare vapori di rabbia, mi ha suggerito di cantare.
Bella idea.
Tuttavia, viste le mie doti canore non propriamente eccezionali, sarebbe una punizione troppo crudele anche per il Sindacalista. Io non amo i metodi educativi cruenti, lo sapete …
Però a pensarci bene potrebbe essere la riproposizione casalinga della scena in cui Fiona canta con gli uccellini. Io nella parte dell’orchessa e il Sindacalista nella parte dell’uccellino.

Perché, oltre a respirare, per nascere mamma serve molta ironia.
Coraggio e ironia.
E respirare.
Chi vuole canti. Io vi risparmio.

Donne gravide, farò uno strappo alla regola e vi darò un consiglio: fate il corso di preparazione alla nascita!

5 Commenti

  1. Una mia amica invece mi ha detto “pensa se tutti quegli urli fossero botte” e io ho raggelato davanti alla scena prospettata. Canterò, la tua amica è più saggia della mia ;-)
    Respirare tipo toro davanti al rosso è già abilità acquisita e non fa nemmeno più scena davanti alle piccole me che mi sottolineano la mia imperfezione.
    Un bacio Baamica

  2. …io canto in macchina… così nessuno mi sente ;-) … dopo una giornata di lavoro pesante è molto utile! Oltre al respirare, respirare e respirare…

  3. Il corso pre-parto che ho fatto per la nascita del mio secondo bimbo mi ha aiutato piu’ a capire e gestire le attese e le ansie che le varie domande che avevo riguardo al parto (eh si ne avevo ancora e ne avrei altre…:-)). Per le attese mi sto imponendo di non averne troppe, per l’ansia…ecco su quella devo fare dei bei respironi di quelli a pieni polmoni per intenderci (come quando al parto ti dicono “tienimi questa contrazione ancora…” e tu cerchi di trovare tutta l’aria che hai dentro per espirarla…in quel momento mi sono accorta di avere dei polmoni micidiali :D )…Un bel corso pre-parto che ci aiuti nel prima, durante, dopo parto ;-) .
    Per il canto…sorvolo va’ che gia’ c’e’ una nuova ondata di maltempo non vorrei amplificarne la forza ;-)

  4. Sentissi come sto cantando in questo momento io! S’incanta talmente tanto che qualsiasi domanda io gli faccia lui risponde ripetendo il mio quesito, stile: ‘Cosa vuoi da mangiare?’ e lui ‘cosa voglio da mangiare….’ Ohmmmmmm

  5. Saggia la tua amica. Conosco svariate persone che dicono di essere stonate e ne sono convinte solo perchè qualcuno da piccolo gli ha detto “lascia perdere, sei stonato” al posto che spiegargli come respirare e usare la voce. Sì, lo so, adesso mi dirai delle corde vocali ecc. ecc. ;-) Però…una canzoncina ogni tanto, quando sei da sola conceditela! Fa bene al cuore

Lascia un commento a Mathilda