Suggerimenti semi-seri per sopravvivere alle liti tra fratelli

Pubblicato da lapedagogista il 14 mar, 2012 in Famiglia, Pensieri educativi | 3 commenti

Ho fatto la mia tesi di laurea sui fratelli ed è un argomento che mi ha sempre appassionato. Perché? Perché la relazione fraterna è la relazione di più lunga durata che una persona sperimenta nella sua vita. La relazione fraterna sopravvive alla relazione genitoriale e inizia nell’infanzia, prima della relazione con i coniuge, con i figli e con la maggior parte degli amici. Già la sua durata ci dà un’idea dell’impatto che ha sulla nostra vita!
E’ anche vero però che spesso i fratelli litigano tra loro. Ve l’avevano detto quando avete avuto il secondo figlio e se non siete figli unici lo sapevate per esperienza …  ma è sempre una gran fatica stare in mezzo a due o più figli che litigano tra loro.
Ecco qualche idea concreta per sopravvivere:
1.    Per prima cosa quando i miei figli litigano mi ripeto come un mantra che il  litigio tra fratelli non è negativo in sé e per sé, anzi abitua i bambino i ad affrontare le situazioni conflittuali. E’ una palestra in cui i bambini si allenano a controllare la propria aggressività, a usarla nel modo e nel momento opportuno, ad usare il senso dell’ironia per “arrendersi” all’altro e “vincere” senza umiliare l’altro. Questo non li fa smettere di litigare, ma dona una sguardo diverso sui conflitti fraterni.
2.    Regola aurea: se non scorre sangue non mi scomodo … tradotto significa che cerco di lasciare che se la sbrighino il più possibile da soli. Possiamo stabilire situazioni che necessitano il nostro intervento: quando si stanno facendo male o si picchiano, quando si offendono pesantemente, quando un fratello umilia sistematicamente un altro.
3.    La regola di “san Tommaso” è un altro aiuto alla sopravvivenza: se non vedo non credo. Ad ogni fratello che riveste il ruolo del persecutore, si abbina perfettamente uno che riveste il ruolo della vittima. Spesso se si interviene a oltranza si finisce sempre per difendere la “vittima”. Ma la riflessione che faccio è questa: loro son fratelli, sono “pari”, tra loro si aggiustano. Da grandi non si ricorderanno che se le davano di santa ragione, ma che mamma (o papà) parteggiava per uno o per l’altro. Quindi alla fine la peggio la avrei io genitore.
Se sono testimone oculare intervengo… altrimenti dichiaro che io non ho visto (a meno che scorra sangue :P ) … così evitano di venire a tormentarmi, tanto sanno che faccio il pesce in barile …
Se si infilano nel ginepraio “ma ha iniziato lui!”, rispondo salomonicamente: “non mi interessa chi ha iniziato, ma chi finisce”. Rinforziamo il positivo!
4.    Le maggiori liti tra fratelli sono per questioni di proprietà. Se litigano troppo a lungo per una cosa, la faccio sparire finché non si accordano.
Se un gioco è usato in modo improprio come arma … sparisce per un po’…
A volte li preavverto “Mi sembra che il gioco che state facendo, vi porterà a farvi male …” uomo avvisato, mezzo salvato …). Giocare d’anticipo spesso si rivela utile: dico come mi aspetto o desidero che si comportino tra loro, incoraggio o scoraggio i comportamenti prima che sorgano difficoltà.
5.    Partendo dal presupposto che devono imparare a condividere e che questo è un valore per la nostra famiglia, non compriamo giochi doppi o tripli. Chiaramente ognuno ha la sua bicicletta e stiamo attenti a comprare un pensierino personale per ognuno se c’è l’occasione. Ma di Nintendo Ds ce ne è uno, per la tv si devono accordare, i giochi di società sono benvenuti.
6.    Time out: se litigano troppo, gridano o si menano (specie se piccoli) li divido in due stanze diverse: “Se non riuscite a stare insieme, state divisi, vi proibisco di stare insieme, finché non imparare a stare insieme senza litigare!”. Dopo un po’ vengono loro a pregarvi per poter tornare a giocare insieme e intanto gli animi si sono smorzati.
7.    Li premio e li lodo quando vanno d’accordo o sono gentili tra loro (a volte ci vuole molta fantasia, ma fare la mamma è un mestiere creativo).
8.    Se sono sgarbati tra loro, chiedo loro di riformulare la frase in un tono diverso. Per cui “La finisci di masticare con la bocca aperta! Fai schifo!!!” può essere sostituito con “Scusa, puoi mangiare con la bocca chiusa perché mi dà fastidio”.
9.    Cerco di evitare come la peste bubbonica i paragoni tra loro. Non è facile a volte. Ma non voglio che siano in competizione tra loro e credo che ognuno di loro abbia le sue caratteristiche particolari che lo rendono unico e speciale. Hanno già abbastanza motivi per litigare tra loro senza che io li aiuti a non sopportarsi tra loro dicendo: “Ma guarda tuo fratello/sorella!”
10.    C’è poco da fare: i figli ci guardano e ci prendono come esempio. Come si dice, anche nelle migliori famiglie capita che i genitori litighino tra loro. Non è sbagliato che i figli vedano che siete arrabbiati, che discutete … certo senza superare certi limiti.
Ed è importante che alla fine della litigata, gli facciate vedere che avete risolto il problema e che vi siete chiesti scusa. I bambini così imparano che si può non essere d’accordo e continuare a volersi bene.

A proposito di …

3 Commenti

  1. Magnifico decalogo! Credo che lo stampero` e attacchero` ovunque in casa… chissa` che prima di appenderli per i pollici fuori dal balcone, all’ennesimo litigio, non riesca a mettere in atto qualcuno di questi punti!
    Grazie Barbara!!

  2. Ciao sono mamma di tre bambini di 9-6-3. La gestione e molto difficile spece se iniziano a litigare e picchiarsi dal mattino . Il sabato e la domenica ora di sera sono isterica . Il piccolo ancora e bravo ma vedindo loro interagire cosi non manchera molto che cominci anche lui a farsi sentire. Aiuto

    • Ester ti capisco!! Hai provato qualcuna di queste strategie? O altre? Cosa funziona di più secondo te?
      … buon week end ;)

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