Da qualche parte si dovrà pur iniziare

Pubblicato da bamamma il 12 set, 2011 in Famiglia, Scuola | 7 commenti

Oggi primo giorno di scuola dei nani grandi.
La nana piccola 3 anni anagrafici (ma sospettiamo ne abbia 200), detta la Streghetta, ha “pazientemente” fatto da spettatrice al primo giorno di scuola dei “flatelli”, in attesa di proseguire per il suo inserimento alla scuola dell’infanzia… Pazienza e Streghetta in realtà sono due concetti in antitesi…
Il nano grande, detto il Sindacalista, 10 anni, si guadagna la quinta classe della scuola primaria. Fa un certo effetto portare a scuola uno che stava nella tua pancia ed ora è più alto della maestra. L’anno scorso la maestra Comequellediunavolta gli ha detto: “Tra poco mi superi” e lui: “Maestra scusa, senza offesa, non è che ci vuole tanto”. Quest’anno speriamo stia zitto.
La nana di mezzo, la bimba CartoneAnimato, dalle lunghe ciglia nere che sbatte sprigionando dolcezza ovunque, va in terza. I 20 secondi di abbraccio tra lei e la maestra Chenonsembravera erano da immortalare. Quasi quasi mi commuovevo. Se non mi fosse già venuto da piangere per i 20 chili di materiale scolastico moltiplicati per due che mi trascinavo dal parcheggio…
A proposito del materiale scolastico… ieri sera a mezzanotte circa ho finito di etichettare tutte le 36 matite che la nana di mezzo ha voluto, rigorosamente in ordine di colore, un numero imprecisato di quaderni, quadernoni, libri, gomme, matite, temperini (che l’etichetta sui temperini non si sa mai dove metterla)…
E’ una sorta di pena del contrappasso. Vuoi che i tuoi figli vadano a scuola? Vuoi che la lunga estate calda finisca? Allora etichetta. E’ un rito del tutto femminile, almeno a casa nostra. L’Ingegnere, ovvero l’uomo che ho sposato una dozzina di anni fa, amico-marito (le due cose non necessariamente in quest’ordine) e padre un po’ ingegnere -appunto- ma assolutamente premuroso, ignora l’esistenza delle etichette e delle copertine dalle mille sfumature di colore. Credo sia nel DNA maschile, che tende a semplificare le cose troppo complesse.
Al termine di questo rito però le mamme escono arricchite da una enorme certezza: come si chiamano i loro figli.
Io però ogni anno, ogni primo giorno di scuola, conquisto un’altra certezza, che si rinnoverà per ogni giorno dell’anno scolastico.
Io non sarò mai come le altre mamme.
Non ce la farò mai. Non sono come loro.
Io il materiale scolastico l’ho finito di preparare all’ultimo minuto, nonostante i mille buoni propositi. Ero partita alla grande. Ho lavato gli zaini a Giugno. Ho stilato diligentemente la lista e comprato quei 250 euro di occorrente a fine Agosto… poi… Poi non so cosa sia successo, non chiedetemelo!
Le altre, quelle brave, la mamma CheSegueIFigli aveva tutto pronto già il giorno prima della fine della scuola. Quella Perfetta, con più calma, ma a fine Luglio quaderni e matite erano già nello zaino dei figli.
Io no. All’ultimo momento. E mentre porto quei borsoni pesanti in classe io sudo anche. Loro no. Loro sono fresche come una rosa appena sbocciata.
Io lo so perché: perché stanotte si sono riposate e non hanno messo copertine viola su quaderni a righe di terza, copertine bianche su quaderni a quadretti ma senza margine, copertine argento su quaderni a quadretti col margine!
Certo c’è la mamma Easy che non ha portato nulla “Faccio con calma, che problema c’è?” dichiara sorridendo… e la mamma Free che oggi chiedeva la lista del materiale “Oh abbiamo passato un’Estate divina, non avevamo voglia di tornare, stavamo così bene!” (solo io non vedevo l’ora che ricominciasse la scuola?). Ma loro hanno una cosa che io non ho! Loro sono leggere e lievi, non son pesanti come me, che sono del genere che se non hai tutto perfetto ti senti un incrocio tra la regina Cattiva di Biancaneve e la Matrigna di Cenerentola. E un po’ Bamamma per sbaglio.
Se sei un concentrato di perfezionismo e pigrizia, fai tutto all’ultimo e soprattutto alla fine ti ripeti come un mantra: “Basta questa è l’ultima volta, la prossima volta…”. Infatti l’avevo detto anche una settimana fa, quando ho preparato la sacchetta per la scuola dell’infanzia della Streghetta…
A proposito… questo è il primo post del blog. Avevo un certo terrore-ansia-senso di fatica ad iniziare.
Mi suggeriscono che si dice che ho problemi di start up. Però ora l’ho scritto e ho iniziato.

Il parere della pedagogista.

7 Commenti

  1. Grazie per aver condiviso questo spaccato del tutto umano e reale… anche io mi sento sempre un disastro quando guardo le altre mamme che magari hanno ricamato anche a mano il nome del bimbo sul grembiulino e io gli ho messo un pezzo di stoffa attaccata con il ferro da stiro e scritto il nome con un pennarello vicino all’etichetta la mattina del primo giorno di asilo… ovviamente il grembiule l’avevo in casa da un mese….

  2. grazie per averci fatto sorridere e rivedere un po’ di noi in te! io ho a casa da una settimana i fiorellini da cucire sul grembiulino di mio figlio, che tutti i giorni mi dice “mamma, guarda il fiorellino è ancora lì!” … neanche lui ci crede +!

  3. Barbara io invece sono la mamma tranquilla, rilassata mai sudata….seeeee a chi lo racconto? Io sono sempre di corsa, sempre a combattere contro il tempo, le valige, i panni da stirare/lavare/scelte di panni da portare nei miei spostamenti…combatto contro i momenti duri, difficili…ma combatto sempre con accanto altre mamme come te che mi sopportano/supportano e mi sono amiche. Le mamme perfette non sudate, che hanno tutto pronto mesi prima, superorganizzata mi da’ un po’ il senso di freddezza, non sono pero’ neppure mamma easy o free, sono semplicemente io una mamma con tanti difetti tra i quali amare infinitamente la sua famiglia e anche le corse che faccio per loro e qualche pregio tra cui amare infinitamente la sua famiglia… Tesoro grazie per questo blog, per questo post e per le nostre chiacchierate, grazie per essermi amica Barbara :-)

  4. Il paragone con le super mamme, lo sai, è sempre stato il mio tallone d’achille! E per fortuna ogni volta c’era una certa tris mamma che mi aiutava a sentirmi meno inadeguata e a guardare quelle “colleghe” apparentemente perfette con occhi meno sognanti!
    Complimenti per l’avvio del blog che seguirò sicuramente con grande curiosità e avidità! Un abbraccio!

  5. Mi piace il tuo blog. Lo salverò tra i preferiti.
    Mi sono rispecchiata in pieno quando hai raccontato della tua abitudine di fare le cose all’ultimo momento e volerle fare bene. Anche io mio sento un po’ mamma “last minute”. Quando stava per nascere Federico non gli avevo nemmeno preparato il corredino per scaramanzia ma poi in fretta e furia ho vuluto lavare e stirare tutto alla perfezione. Il primo giorno di scuola materna non avevo tutto quello che serviva e mi sono arrangiata con mezzi di fortuna, ma solo perchè avevo fatto ricamare in un negozio il suo nome su bavaglia, portabavaglia e sacchetta e venivano pronti il giorno dopo. Sì, potevo portarmi avanti, ma non l’ho fatto e ci tenevo a fargli un bel set. Questa è l’ultima volta però…dalla prossima volta mi porto avanti ;) (>>>>> ops mi si sta allungando il naso)

  6. Ma lo sai che io invece ero una mamma Happy quando appiccicavo le etichette sulle matite della mia Nana? E ci credo l’entusiasmo dei principianti è sempre innato in me :-)
    Ba…come sono felice quando leggo il tuo blog

  7. ok, per me è il primo anno di etichette, a Palermo, con la leggerezza siciliana mettevano tutto in comune, senza affanno. Rideremo, ah, se rideremo. matterò l’ultima etichetta davanti alla scuola.-

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