Con e senza sensi di colpa
In questi quattro giorni abbiamo dormito insieme nel lettone. Hai abbracciato un regalo, che era da tanto che desideravi un regalo, non quello lì, ma un regalo, perché in questo mese d’Aprile in cui tutti compiono gli anni, tu sei l’ultimissima a chiudere i festeggiamenti e il mese diventa lunghissimo. Hai spento le candeline un sacco di volte. Siamo andate alla manifestazione del 25 Aprile ed eri felice. Ti sei commossa mentre un partigiano ricordava un giorno di sole in cui era in prigione e l’hanno liberato. Ti sei intimidita quando ti ho portato a salutarlo, lui che, quando eri...
ContinuaStregata da una terzogenita
Carissima Streghetta Mia, voglio raccontarti una storia. “Pelchè?” mi chiederesti tu. Perché a te piacciono le storie e sei una bimba curiosa e perchè a me piace raccontarle e sono curiosa anche io. E’ la storia di una bambina. Anzi forse è la storia di una mamma. O forse è la storia di tutte e due. C’era una volta una mamma che aveva due bambini (e un marito!): un maschio e una femmina. Tutti dicevano “Hai un maschio e una femmina, hai fatto la coppia, sei a posto!”. Ma la mamma non si sentiva a posto per nulla. Così un giorno d’estate (come da tradizione familiare) il...
ContinuaLa mia bambina “grande” compie nove anni
Carissima BimbaCartoneAnimato, mia piccola grande bambina. Oggi compi nove anni. Mi sembrano tantissimi e mi sembrano pochissimi per te, che sei così adulta e così bambina insieme. La notte di nove anni fa, all’inizio di una Primavera e di una Estate caldissima, nascevi tu. Ricordo momenti che si sono susseguiti velocemente, ma con estrema tranquillità. Ricordo le luci soffuse, la calma e il silenzio. Solo così potevi nascere tu. Io, papà, l’infermiera premurosa e l’ostetrica dolcissima. Con un’unica spinta ti sei affacciata al mondo alla trentasettesima settimana di gestazione e...
ContinuaUndici anni fa nasceva una mamma
Caro Sindacalista della mamma, undici anni fa nel tardo pomeriggio del 2 Aprile, avevo un pancione enorme e la sensazione che qualcosa stesse per accadere. Quando sono uscita di casa per andare in ospedale, perché quella “sensazione” si era fatta sempre più dolorosa, pensavo che me ne sarei tornata senza te in braccio: troppo presto, trentotto settimane … invece tu avevi fretta e volevi nascere. Dovevo saperlo che tu sei fuori dagli schemi: hai deciso che dovevo diventare mamma quando io non ci pensavo proprio, quando non era il momento (se mai esiste un momento giusto, ma...
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