Caro Sindacalista,
oggi coi tuoi piedoni salirai le scale della scuola. Le stesse che ho salito io trenta anni fa.
Le stesse che hai salito tu cinque anni e un sacco di centimetri fa.
Questa volta farai un piano in più perchè sei alla scuola secondaria.
Non ci sarò io ad accompagnarti come 5 anni fa. Ti guarderò mentre sali, perché ora quelle scale le devi fare tu. Da solo.
Già ti vedo che metti un piedone dopo l’altro, alto e magro, un po’ scoordinato, con lo zaino in spalla.
Troverai sicuramente qualcuno con cui parlare, perché è da quando hai 11 mesi che parli e quando sei ansioso e preoccupato parli anche di più, se possibile. Forse ti girerai per dirmi con gli occhi: “E’ tutto ok”. Un’affermazione e una domanda insieme.
Non salgo con te, ma ci sono, è tutto ok, so che sei agitato, so che hai voglia di imparare cose nuove. So che hai un bel casino in testa L’altro giorno ti ho detto arrabbiata: “Vieni qui!” e tu mi hai riposto: “No, non vengo”. Ho pensato: “Ecco, ora son cavoli, come lo sposto fino a qui?”, e mentre scandagliavo le opzioni ho detto più autorevole: “Ho detto di venire qui” e tu, per fortuna, ti sei alzato.
Sbuffando, polemizzando, ma sei venuto da me.
Perché sei un bravo bambino, in fondo in fondo.
Appena sveglio mi hai sussurrato: “Sono spaventato come un gattino”.
Preoccupato di non ricordarti di dare del lei ai professori. O che un bullo ti rubi la merenda: “Ho avuto un’idea: non porto la merenda!”.
Mi hai detto che ti posso chiamare bambino fino a quando vai in prima media. Quindi ho qualche ora ancora.
Non mi dispiace chiamarti ragazzo, sai? Sei il primogenito e io vivo le tue esperienze con intensità, mi immergo nei cambiamenti e con te tutto ha il sapore di una nuova avventura.
Spero che tu possa incontrare qualcuno che disseti la tua voglia di sapere e insieme la nutra e la faccia ardere.
Spero che tu possa sperimentare il fascino di imparare, sfidare la propria mente e scoprire le proprie risorse.
Spero che tu possa incontrare qualcuno che colga la tua unicità e la valorizzi. Che ti faccia battere il cuore e sentire emozioni.
Ti auguro che la tua classe sia un gruppo, perché in gruppo si va più lontano che da soli.
Vorrei che tu fossi in grado sempre più di esprimere e difendere le tue idee, ma ogni volta in modo rispettoso.
Vorrei ti insegnassero a mantenere il tuo sguardo originale e complesso sul mondo e insieme cogliere il punto di vista dell’altro.
Ti auguro di imparare cose nuove, ma soprattutto di imparare a imparare e crescere con maestri di vita e compagni di avventura.
Forse pretendo troppo da questi tre anni? Ma per te voglio il meglio.
Perché sono la tua mamma e le mamme sono creature buffe che vogliono il meglio per i loro figli, che significa anche un po’ di fatica e qualche graffio di qualità.
Vogliono che i figli non diventino grandi solo in altezza, ma grandi nel cuore e nella testa.
Perché lo meriti, il meglio.
Perché lo merita ogni bambino che mette i suoi piedi sulle scale della scuola e inizia a salire i gradini del suo futuro.
Del nostro futuro.
Perché un giorno sarai-sarete il medico, l’avvocato, l’idraulico, il politico, l’elettricista, lo scrittore, il maestro, il sarto …
E io voglio un medico, un avvocato, un idraulico, un politico, un elettricista, uno scrittore, un maestro, un sarto, o quello che sceglierai di essere per diventare te stesso, competente, appassionato, attento e rispettoso degli altri. Felice.
Ti voglio bene piccolo uomo, spero che te ne voglia anche tu.
Teniamoci in con-tatto, che tu mi possa trovare sempre un passettino indietro rispetto a te e non davanti.
auguroni al piccolo uomo e alla sua mamma.!!
Auguroni a tutti e due per un nuovo cammino insieme.
…è la prima volta che passo da qui (e ci arrivo grazie alla condivisione di Jole Sul Prato su facebook), il tuo post è bellissimo, le tue parole arrivano lì dove devono arrivare. grazie, ora mi asciugo i lacrimoni e faccio un giretto qui a casa tua
Grazie a tutte!
la meraviglia di questo post!leggo oggi che il mio bimbo non ha ancora 1 anno e mi commuovo
immaginando me in fondo alle scale che guarda Lui che le sale fra qualche anno,che arriverà troppo presto!e condivido le tue speranze fin da ora,soprattutto quella di riuscire ad essergli accanto ma un passettino indietro..mai davanti!belle parole,brava mamma!
Mi hai toccato il cuore….sono parole bellissime. Io sto condividendo con il mio piccolo uomo di 2 anni e mezzo l’inserimento all’asilo e leggendo ho toccato le tue emozioni. Fantastica. Spero di riuscire ad esprimermi così bene anch’io con mio figlio. Grazie per averci permesso di entrare così nel tuo intimo
Ringrazio anche Irena.
Hai emozionato chi ti legge per la prima volta, prova ad immaginare chi ti conosce e conosce quel piccolo gigante che è il Sindacalista. Hai condiviso le speranze che ogni mamma conserva nel cuore, solo che a vederle scritte ci si sente quasi in imbarazzo, come se nessuno avesse il diritto di leggerle, perchè è una cosa tutta mammesca sperare che si giri un’ultima volta e comunichi con lo sguardo con te, solo con te, solo come sa fare con te. Ogni mamma ha un codice segreto con i propri figli fatto soprattutto di sguardi. Ma è segreto, appunto.. ^_^
Grazie per questo post…Lo ha condiviso su FB una mia amica e sono qui con i lacrimoni perché ci ho letto tantissime sensazioni ed emozioni che riguardano il rapporto con mio figlio.
In bocca al lupo per tutto!
Sono gli auguri piu’ belli che abbia mai letto…!
Vi lascio anche i miei, anche se non vi conosco personalmente: che il vostro rapporto continui ad essere bello e sincero come adesso.
Un abbraccio, D.
non so come riportare sulla tastiera un sospirone…immaginatelo
Bella la mia Ba