Esercizio #12: prendersi cura di sè

Pubblicato da lapedagogista il 3 set, 2012 in Famiglia, Pensieri educativi | 0 commenti

Esercizio #12: prendersi cura di sè

Siamo arrivati all’ultimo esercizio per genitori consapevoli, proposto dagli autori del testo “Benedetti genitori; guida alla crescita interiore del genitore consapevole”.
E oggi parliamo di noi.

Il più grande dono che potete dare ai vostri figli è il vostro sé. Ciò significa che fare il genitore equivale a continuare a crescere nella conoscenza di sé e nella consapevolezza. Dobbiamo essere radicati nel momento presente per condividere ciò che di meglio e più profondo c’è in noi. Questo è un lavoro continuo, che può essere esteso trovando un momento per la tranquilla contemplazione in qualunque modo ci sembri adatto per noi. Lo abbiamo solo adesso. Usiamolo nel migliore dei modi, per il bene dei nostri figli e per il nostro.

Ci sono molti manuali che spiegano come essere genitori, cosa fare e cosa evitare. I dodici esercizi per essere genitori consapevoli invece ci riportano a noi stessi, al nostro essere piuttosto che al saper fare.
Essere genitori significa lavorare su noi stessi, coltivare un’autorevolezza interiore, perché nonostante gli eventi che accadono fuori di noi e che sono fuori dal nostro controllo, diventiamo capaci di non re-agire, assumendoci la responsabilità e sentendoci protagonisti delle scelte che compiamo.

Se il più grande dono che posso fare ai miei figli è me stesso, devo essere capace di prendermi cura di me.
Non posso dare qualcosa che non ho.

Solo impegandomi a vivere pienamente la mia esistenza, solo lavorando sull’auto-consapevolezza, sull’accettazione di me stesso come sono, riuscirò a dare ai miei figli la stessa accetazione incondizionata. Solo prendendomi cura della mia crescita e delle mie risorse personali, riuscirò ad aiutare i miei figli ad esprimere il loro potenziale unico.

Siamo noi gli adulti, siamo noi che dobbiamo vedere il punto di vista dei nostri figli e le loro emozioni, siamo noi che dobbiamo compiere scelte generose nei loro confronti, non stancandoci di dare amore, attenzione e disponibilità.

Ma è necessario trovare un equilibrio tra il dare nutrimento e il lasciare spazio, fare un passo indietro, riconoscere quando i figli possono fare da soli,dare responsabilità e fiducia e saperglielo comunicare in modo che non si sentano rifiutati. Quando dico spesso “sì” consapevolmente e con attenzione, posso dire “no” senza sentirmi in colpa.

Ancora di più, è fondamentale imparare a “prendersi cura di sé senza che questo avvenga a spese del figlio”.
Quando sono equilibrata, sto bene con me stessa, sono attenta a mio figlio senza essere ossessionante. Quando mi piaccio sufficientemente e ho una vita che mi soddisfa, so apprezzare le qualità di mio figlio, senza doverle sempre mettere in evidenza, senza investire esclusivamente su queste.
Se sono consapevole e mi prendo cura dei miei bisogni, posso riconoscere e prendermi cura dei bisogni dei mie figli, mantenendoli distinti dai miei.
Se sono capace di prendermi cura di me stesso, le mie parole e i miei gesti prenderanno vita dal mio “centro forte”, rimarrò in contatto con la mia interezza e connesso con i miei figli.
Se sarò capace ci continuare a crescere, diventare ciò che sono e scoprire le mie risorse, di queste potranno beneficiare sia i miei figli che io.

Non si diventa un buon genitore a pedate o frustate, sforzandosi alla virtù. La virtù verrà naturalmente in un genitore che sta bene nella sua pelle ed è contento della sua vita. Se il genitore è felice e disteso (anche se occupatissimo), il suo amore saprà espandersi e moltiplicarsi…
Crearsi per procreare …
Piacersi. Occuparsi di sé, valorizzarsi per avere la giusta distanza con i figli … Ogni genitore farà meraviglie con i suoi figli nell’apprendimento della vita, se si ama un po’, se si riconosce delle qualità, se le mette in opera e se è sufficientemente fiducioso nel suo avvenire perché sa ciò che vale …

C. Serrurier

Se avete perso gli esercizi precendenti, come ci insegnano i coniugi Myla e Jon Kabat-Zin, non è mai troppo tardi per introdurre la consapevolezza nella nostra vita e quando ci sentiamo pronti a lavorare con il qui e ora, quello è il momento perfetto per cominciare:
Esercizio #1 “Guardare con gli occhi dei nostri figli”
Esercizio #2 “Come i nostri figli ci vedono”
Esercizio #3 “Sovranità”
Esercizio #4 “Le aspettative dei genitori sui figli”
Esercizio #5 “I bisogni dei nostri figli”
Esercizio #6 “Quando ci sentiamo persi”
Esercizio #7 “Ascolta”
Esercizio #8 “Equilibrio”
Esercizio #9 “Chiedere scusa”
Esercizio #10 “Ogni figlio è speciale”
Esercizio #11 “Limiti e aperture”

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