Spesso nel mio lavoro mi è capitato e mi capita di lavorare in equipe con altri professionisti.
Ed è bellissimo, ma anche faticoso.
L’esigenza di lavorare in equipe nasce dalla constatazione che più i singoli specialisti sono in grado di integrare le loro conoscenze, più sapranno occuparsi della persona o della famiglia in modo globale, offrendo un sostegno integrato e qualificato.
Tuttavia lavorare insieme non è sempre facile: ogni membro dell’equipe deve educarsi costantemente ad intraprendere un percorso di crescita e collaborazione all’interno del gruppo.
Le equipe sono luogo di conflitto e cooperazione esattamente come lo sono le famiglie ma ovviamente, in queste ultime, i legami sono più forti.
Ecco cosa ho imparato dalle mie esperienze di equipe, che credo sia utile a chiunque viva in un gruppo, anche nel gruppo più semplice a cui apparteniamo: la famiglia.
- L’equipe e le famiglie funzionano bene quando si riesce a riconoscere che le differenze di personalità e competenza costituiscono una ricchezza. Anzi l’equipe ha la sua ragione di esistere nella diversità, nella differenza di professionalità presenti all’interno del gruppo. Esattamente come la famiglia dove ci sono diversità di generi, di generazioni, di ruoli … Allora la “cura della differenza” e il riconoscimento dell’altro in quanto tale, cioè diverso da me, è compito di tutti i membri di un gruppo. Solo chi non è sicuro di sé ha paura del diverso da sé.
- Come in famiglia, un buon livello di comunicazione aiuta a tollerare la conflittualità e canalizza la progettualità verso obiettivi comuni. Poi si tratta di fare (in famiglia e in equipe) precise scelte organizzative – creare spazi, tempi, modalità- che facilitino realmente lo scambio e il dialogo.
- In famiglia e in equipe spesso bisogna essere razionali anche quando il contesto è fortemente emotivo. Ma tante volte bisogna “sentire” le emozioni degli altri oltre che ascoltare il messaggio verbale.
- Il punto di partenza, sempre se si vuole crescere, è cercare di comprendere l’altro, non di avere la meglio sull’altro. In famiglia e in equipe. Che vuol dire prendere in considerazione seriamente anche le richieste che in un primo momento appaiono inaccettabili: solo dopo averle esaminate davvero posso dire di no.
- E’ obbligatorio consultare sempre gli altri prima di prendere decisioni che in qualche modo li possano riguardare.
- In situazioni di conflitto bisogna imparare ad “attaccare” il problema non la persona. Le persone devono essere sempre rispettate e non deve essere scalfita la loro dignità.
- In equipe e in famiglia è importante ricordarsi di dire agli altri cosa apprezziamo di loro e curare il “clima” relazionale.
- Tutti sono responsabili e si devono impegnare per raggiungere una soluzione ai problemi che si presentano. Se non sei parte della soluzione allora sei parte del problema.
Cinque mesi fa dalla forza centripeta di ChiaraLuce è nata un’equipe che è andata a colorare di emozioni, personalità, professionalità e competenze diverse, un progetto entusiasmante e contagioso: Quando Nasce Una Mamma.
E per festeggiare questo progetto che si prende cura delle mamme attraverso le mamme, tra pochissimo prenderà il via un Social Event che, vi promettiamo, tirerà fuori il meglio di voi!
Il meglio di noi QNUM lo sta già tirando fuori
A prestissimo …
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